Il miglior tappetino yoga
TAPPETINO YOGA MATERIALI E ORIGINE
Il tappetino yoga è sicuramente il primo accessorio a cui pensiamo quando parliamo di yoga. Il primo strumento che prendiamo quando si inizia a praticare yoga, man mano che diventiamo yogi più esperti scegliere un tappetino significa raccontare qualcosa di noi.
Il tappetino rappresenta fisicamente quello spazio personale che ritagliamo per noi stessi, deve possedere certe caratteristiche tecniche precise (grip, comfort, aderenza al pavimento etc) e anche un’estetica che ci ispiri durante la pratica. Ma facciamo un passo indietro, vediamo la storia e l’evoluzione di questo oggetto di culto dello yoga.
STORIA DEL TAPPETINO YOGA
Lo yoga è una disciplina millenaria, eppure il tappetino yoga moderno, come lo conosciamo noi è stato inventato a inizio anni ‘80 da Angela Farmer (allieva del maestro BKS Iyengar), la quale a seguito di un intervento chirurgico aveva perso la capacità di sudare dalle mani.
Il sudore è appunto necessario per ottenere quel grip che serve a non scivolare su un normale pavimento o su un tappeto di cotone. In cerca di una soluzione al suo problema, ebbe l’intuizione di usare la plastica, avendo visto per caso una base antiscivolo in PVC per i tappeti d’arredo, così è nato lo sticky mat, appunto il grezzo precursore del modernissimo tappetino yoga odierno, che poi è stato sviluppato e raffinato con misure, spessori diversi, disegni, colori e fantasie.
Prima degli anni ‘80 come si praticava yoga?
Semplicemente per secoli, lo yoga si è sempre praticato per terra, direttamente sul pavimento, su pelli di animali o su teli di cotone.
Il moderno tappetino yoga è quindi solo una piccola parentesi della sua storia millenaria. In una disciplina così vocata all’armonia con se stessi e l’universo, non si può accettare di usare strumenti che nuocciono al nostro pianeta. Il tappetino yoga deve essere in linea con una scelta sinceramente ecologica e sostenibile per l’ambiente, la sua idea va quindi rivoluzionata.
Abbiamo praticato anni sulla plastica, è il momento di evolverci. #freeyogafromplastic #donotpracticeonplastic
Cosa offre il mercato?
Ecco una lista di modelli di tappetini yoga oggi in commercio in base al materiale
con i nostri voti da 0 a 5.
CRITERIO VOTI
- 0/5 : Plastiche con alto impatto ambientale dalla produzione ( emissione CO2, utilizzo petrolio) allo smaltimento (Materiale non riciclabile)
- 1/5 : Plastiche riciclabili con alto impatto ambientale dalla produzione ( emissione CO2, utilizzo petrolio) allo smaltimento (Fine vita incerto)
- 2/5 : Mix di materiale plastico e materiale naturale
- 3/5 : Materiale naturale impatto ambientale alto nella produzione, ma facilmente smaltibile
- 4/5 : Materiale naturale con criticità nella trasformazione (processo di vulcanizzazione) facilmente smaltibile
- 5/5 Materiale naturale potenzialmente circolare
Nei voti alti vi mettiamo in guardia dai rischi Greenwashing
TAPPETINI YOGA IN PVC
Il più venduto è il più tossico per l’ambiente. Nel 2020 il tappetino in PVC ha registrato ancora la più ampia fetta di mercato nelle vendite mondiali. Per quale motivo? Costa pochissimo. L'altra faccia della medaglia è che è super inquinante e per di più la sua composizione chimica non lo rende un materiale riciclabile. Nonostante le mobilitazioni e una crescente sensibilità ecologica, molti ignorano che il PVC è stato definito da Greenpeace come la plastica più inquinante al mondo, il PVC è ancora oggi il leader del mercato dei tappetini da yoga e pilates calpestando qualsiasi idea di sostenibilità. Se il PVC è stato lo scorso anno (2020) il materiale più venduto per i tappetini yoga deve preoccuparci, manca ancora consapevolezza al riguardo.
VOTO SOSTENIBILITA' : 0/5
GREENPEACE: PVC THE POISON PLASTIC
TAPPETINI YOGA IN PER O EVA
Poichè il PVC si è procurato una cattiva reputazione in termini di sostenibilità ambientale, allora l'acquirente medio non bene informato può benissimo farsi ingannare dalla sigla PER appunto Polymer Environmentally Friendly Resin, che dal nome sembrerebbe qualcosa di diverso, ma altro non è che PVC mascherato con differenti additivi.
Stesso discorso per l'EVA etilene vinil acetato che è un altro prodotto a base di POLIETILENE, un tipo di plastica economica e di bassa qualità, ma dal grande impatto ambientale.
VOTO SOSTENIBILITA' : 0/5
TAPPETINI YOGA IN TPE
Come alternativa molte aziende del settore hanno ripiegato su un altro materiale, il TPE.
Il TPE è un elastomero termo plastico, una miscela di plastica e gomma, quindi un materiale che si deforma esibendo appunto un comportamento elastico. Il miglioramento rispetto al PVC è che può essere riciclato, lo svantaggio è che è pur sempre una plastica. Come documentato dall'OCSE , solo il 15% della plastica mondiale viene di fatto riciclata, il 25% viene incenerita e il 60% finisce nell'ambiente! in oltre il riciclo della plastica non è a costo zero, anzi comporta ulteriori emissioni e danni ambientali.
In più la plastica non può essere riciclata all’infinito, ma si parla di DOWNCYCLING, ovvero un processo di riciclo in cui il prodotto risultante è di qualità inferiore rispetto a quello di partenza, diventa un prodotto che non può più essere riciclato e che diventerà rifiuto.
Per il solo fatto di essere potenzialmente riciclabile il tappetino in TPE viene pubblicizzato come ecologico. Quindi se scrivete su un motore di ricerca, "tappetino yoga ecologico" usciranno tutta una serie di prodotti in TPE, che viene spacciato per materiale amico dell'ambiente. A livello teorico meno dannoso del PVC, ma abbiamo veramente bisogno di introdurre nuova plastica nel mondo per fare yoga? Possiamo definire eco-friendly un prodotto fatto in petrolio?
Produrre un tappetino di plastica genera emissioni di CO2 e solo una piccola percentuale viene riciclata. All’80% dei casi un tappetino TPE farà lo stesso ciclo vitale di un tappetino in PVC, sarà bruciato o finirà nell'ambiente sotto forma di micro plastiche. Non esiste plastica ecologica, perché introduce nell’ambiente un materiale indistruttibile, uno scarto permanete che la natura non conosce e non può smaltire.
VOTO SOSTENIBILITA' : 1/5
TAPPETINI YOGA IN POLIURETANO
Il Poliuretano è un polimero schiumoso, molto versatile, che viene portato allo stato solido col calore. Viene prodotto dalla combinazione di due componenti principali - polioli e poliisocianati, che vengono fatti reagire tra loro mediante un elemento dal grande impatto ecologico (idrocarburi, CO2).
Viene considerato sostenibile per i risultati di isolante termico in ambito edilizio. Il poliuretano permette di risparmiare energia nel riscaldamento delle case, quindi il risparmio energetico in termini di utilizzo di caldaie ecc.. compensa l'impatto di produzione. Ma se abbandoniamo questo ambito e ci occupiamo di yoga, la questione è diversa.
Un tappetino in poliuretano una volta terminato il suo utilizzo presenta un problema di smaltimento. Come le altre plastiche sopra citate PVC, TPE anch'esso deriva dal petrolio e quindi ha componenti non biodegradabili che restano in discarica o si disperdono nell'ambiente sotto forma di micro plastiche.
VOTO SOSTENIBILITA' : 1/5
TAPPETINI YOGA IN SUGHERO
Il sughero è un super materiale, riciclabile all'infinito, molto sostenibile! Il sughero è uno dei materiali più ecologici del pianeta, rapidamente biodegradabile, facilmente riutilizzabile e completamente rinnovabile.
Il sughero viene raccolto dalla Quercia da Sughero rimuovendo accuratamente la corteccia, lasciando l'albero intatto, (no deforestazione). Come ulteriore vantaggio può anche crescere senza molta manutenzione, senza bisogno di pesticidi, irrigazione o potatura.
I tappetini yoga in sughero offrono una lunga lista di vantaggi. Mentre la superficie è liscia al tatto, la sua trazione aumenta con l'umidità, rendendola una grande opzione per coloro che sudano durante la loro pratica. Per coloro che praticano in uno studio, il sughero fornisce una protezione naturale ad alcuni dei batteri più comuni che si trovano nelle strutture di fitness.
Il Problema della sostenibilità nasce quando si va a vedere lo strato inferiore! Dobbiamo fare attenzione riguardo a come viene accoppiato. Di solito con un altro materiale che può essere un lattice o una gomma sintetica o una plastica.
A questo punto la riuscita del tappetino dipende dalla qualità di questo materiale (meglio il lattice naturale) e se ci sono particolari collanti che ne compromettono appunto la biodegradabilità. Spesso proprio lo strato inferiore vanifica lo sforzo ecologico di questo tipo di tappetini.
Infine per quanto riguarda il grip è importante la texture del tappetino. Il sughero può essere lavorato in molti modi la grana non è sempre la stessa, per cui al momento dell'acquisto è bene porre attenzione che non sia troppo liscia.
VOTO SOSTENIBILITA' : 5/5
RISCHIO GREENWASHING : Utilizzo siliconi o materiali sintetici nella fase di aggregazione della macina di sughero, accoppiatura con materiali sintetici
TAPPETINI YOGA IN COTONE
Il cotone deve essere biologico in quanto questa coltura fa larghissimo uso di pesticidi e ampio consumo di acqua (una t-shirt di cotone utilizza l'acqua che una persona in media beve in 3 anni).
Il cotone biologico deve essere certificato GOTS che oltre a garantire gli standard di sostenibilità garantisce i diritti dei lavoratori, assicurandovi così che il vostro tappeto non sia un prodotto stile fast fashion costruito sullo sfruttamento.
Possiamo trovare in commercio degli yoga rugs (tappeti) che vengono utilizzati tradizionalmente nell’ashtanga vinyasa yoga nella città indiana di Mysore. In questo stile di yoga ancora oggi vengono usati questi tappetini yoga di cotone al posto del classico sticky mat. I tappeti in cotone però tendono ad avere poco grip, specialmente per gli stili statici o dolci di yoga e sono sottili, le ginocchia non vengono ben ammortizzate. Il grip è più efficace negli ambienti umidi come appunto paesi asiatici quali l'India.
VOTO SOSTENIBILITA' : 3/5
TAPPETINI YOGA IN LATTICE
Dobbiamo assicurarci che il lattice sia naturale e non sintetico come punto si partenza. Il lattice è un'emulsione complessa ricavata da alcune piante. Quindi un liquido che per passare allo stato elastico necessita di un processo detto vulcanizzazione.
In questo processo possono essere aggiunti additivi, catalizzatori e riempitivi, o plastificanti che lo rendono quindi sintetico, compromettendo la biodegradabilità e la sostenibilità del prodotto.
Il lattice ad esempio è bianco, per colorarlo vengono aggiunte sostanze, bisogna capire cosa viene utilizzato. Inoltre se il tappetino è 100% lattice è necessario che l'azienda prodruttrice sia un'esperta e qualificata in materia perchè il lattice si degrada se esposto alla luce solare e si ritira con l'escursione termica. Può quindi subire un'alterazione delle dimensioni a causa dell'azione del calore o del freddo.
Infine fate attenzione se siete allergici al lattice e ad esporlo alla luce del sole in quanto è particolarmente vulnerabile.
VOTO SOSTENIBILITA' : 4/5
RISCHIO GREENWASHING : Processo di vulcanizzazione con additivi chimici e plastici
TAPPETINI YOGA IN IUTA
La Iuta è una pianta da considerarsi amica dell’ambiente, per la sua velocità di crescita, per la pochissima quantità di acqua che richiede per la crescita, lo scarso uso di pesticidi. È una fibra molto resistente che viene usata per vestiti, borse ma anche appunto per tappetini yoga.
In questo caso il vantaggio è avere un tappetino naturale, con un grip efficace e facile da pulire. Il risultato finale poi dipende dal modo con cui è stato concepito il tappetino. Se sono stati aggiunti altri materiali in accoppiatura che possono vanificare le caratteristiche positive della fibra.
Tra i limiti dei tappetini in iuta ci sono l’eccessiva ruvidezza di alcune texture che non aiutano in alcune posizioni sulle ginocchia che devono essere tenute a lungo in alcuni stili di yoga (come ad esempio lo Iyengar yoga)
VOTO SOSTENIBILITA' : 5/5
RISCHIO GREENWASHING : Accoppiatura con plastica o materiali sintetici
IL TAPPETINO YOGA DI DOMANI
La sensibilità degli yogin porterà sicuramente le aziende a sviluppare tappetini sempre più ecologici e la transizione ecologica stessa porterà allo sviluppo di materiali naturali che sono ancora appannaggio di pochi.
C'è da aspettarsi quindi nuove soluzioni per praticare yoga in modo sostenibile, ed è a questo tipo di ricerca che noi di Natmat26 siamo puntando!
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